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ROMA. Sotto i lampioni spunta la necropoli.

Le tombe ad inumazione del I secolo dopo Cristo, le prime di questo tipo sul litorale romano, sono saltate fuori mentre gli operai dell’Acea stavano realizzando l’impianto di illuminazione pubblica in via Gesualdo, una stradina che corre lungo il Parco dei Ravennati.
Proprio a ridosso del castello fatto costruire dal vescovo Giuliano della Rovere prima di salire al soglio pontificio per difendere Gregoropoli, il borgo medioevale sorto alle porte dell’antica Ostium.
L’area, in epoca romana, veniva utilizzata come cimitero essendo fuori dal centro abitato. Ora castello e borgo sono circondati dal parco dove è avvenuto il ritrovamento delle tombe e di una cinta muraria.
Secondo la Soprintendenza per i Beni archeologici di Roma la necropoli testimonia il «passaggio tra l’uso del rito ad incinerazione e quello ad inumazione».
I reperti archeologici ritrovati potrebbero essere collegati ad un’altra necropoli scoperta nel 2006 nell’angolo sud occidentale del parco.
Le tombe rinvenute sono sistemate in modo caotico, come se le salme più vecchie venissero accatastate periodicamente per far posto alle nuove.

Fonte: IlTempo.it, 24/04/2010

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