Un comitato di cittadini ha promosso un’iniziativa presso le autorità competenti per salvare le mura etrusche di Bolsena.
Una petizione con oltre 300 firme è stata inviata alla Soprintendenza archeologica per l’Etruria meridionale e in copia alla Direzione generale per i Beni archeologici e agli enti territoriali agli inizi di febbraio del 2010.
Una petizione con oltre 300 firme è stata inviata alla Soprintendenza archeologica per l’Etruria meridionale e in copia alla Direzione generale per i Beni archeologici e agli enti territoriali agli inizi di febbraio del 2010.
“Siamo in attesa di conoscere il contenuto della risposta della Soprintendenza” spiegano i cittadini stessi, che raccontano: “Negli ultimi anni hanno visto due volte la luce e per due volte sono state reinterrate. Sembra una storia paradossale ma sapendo come vanno le cose in tema di rinvenimenti archeologici purtroppo nulla ci può più sorprendere. I fatti sono più o meno questi: nell’ottobre/novembre 2003 a Bolsena in via della Pescara, a poche decine di metri dalla riva del lago, iniziarono i lavori di gettata dei pilastri per al realizzazione di due palazzine di un’abitazione civile abitazione, senza scavo né livellamento del terreno al piano stradale attiguo, ma con trivellazione, armatura e gettata cementizia diretta nel foro di perforazione. Non potendo comunque evitare la battitura del piano, i mezzi da scavo proseguirono con la rimozione del terreno intorno ai, finché la benna della ruspa non prese ad inciampare in grossi massi non meglio identificati, poco al di sotto della superficie fangosa del cantiere. Alcuni blocchi vennero rapidamente estratti, caricati e gettati da qualche parte, ma ormai l’attenzione era stata sollevata, oltre che nei cittadini confinanti anche in alcune persone preposte al controllo dei beni archeologici che avvertirono le autorità competenti, bloccando quindi i lavori in cantiere. Dopodiché, su disposizione della Soprintendenza, si eseguì un saggio esplorativo che servisse ad avere un’idea almeno parziale di ciò in cui si era inciampati. Poi si ricoprì tutto di terra”.
Allora il professor Timperi fece una relazione al 1° Congresso dell’Archeologia del Sottosuolo (Bolsena 2005). Per sei anni nulla è stato più toccato fino a ottobre 2009, quando è stato finanziato, sembra a spese dello stesso proprietario del terreno ai fini dello sblocco dei lavori edili, un altro saggio esplorativo più accurato del precedente.
Terminato lo scavo archeologico esplorativo, sono stati stesi ancora una volta dei teli sulle mura rinvenute e, nel giro di qualche ora, l’area è stata nuovamente ricoperta di terra e tutto è tornato alla normale imperturbabilità, all’oblio assoluto. “Una cosa dunque è certa – scrive il comitato di cittadini – , dove oggi è Bolsena già nel V-IV secolo a.C., e probabilmente anche prima, esisteva una notevole città etrusca fortificata di cui si ignora il nome. Le mura di via della Pescara ci raccontano che la città era ancora più estesa di quanto si pensasse”.
Fonte: CorriereViterbo, 5 maggio 2010.