Julio Mercader, ricercatore del Dipartimento di archeologia dell’ Università di Calgary ha recuperato infatti decine di strumenti di osso in una profonda cava in Mozambico che mostra come il sorgo selvatico, antenato del principale cereale consumato tutt’oggi nell’Africa sub-sahariana per produrre farina, pane, pappe e bevande alcoliche era presente nella “dispensa” di Homo sapiens insieme con palma, falsa banana (Enset ventricosum), il legume della specie Cajanus cajan e la patata africana.
Si tratta della prima e più antica diretta evidenza di cereali pre-domesticati ovunque nel mondo.
“Il risultato retrodata notevolmente l’inizio dell’utilizzo dei semi da parte delle specie umane e rappresenta una prova di una dieta estesa e sofisticata molto prima di quanto ritenuto”, ha spiegato Mercader. “Ciò avvenne durante l’Età della pietra quando la raccolta di cereali selvatici è stata percepita come attività irrilevante se non altrettanto importante di radici, frutti e frutta secca.”
In 2007, Mercader e colleghi dell’Università del Mozambico effettuarono alcuni scavi nella cava di calcare nei pressi del Lago Niassa che venne utilizzata in modo intermittente da antichi raccoglitori nel corso di 60.000 anni. Nel fondo della cava, i ricercatori hanno scoperto decine di strumenti di osso, ossa animali e resti di piante, tutti segni indicativi di pratiche alimentari preistoriche. La scoperta di diverse migliaia di particelle di amido e di strumenti per raschiare e molare il sorgo selvatico dimostrano come tale cereale venisse portato nella cava ed lavorato in modo sistematico.
“Si è ipotizzato che l’uso dell’amido abbia rappresentato un passo cruciale nell’evoluzione umana, poiché migliorò la qualità della dieta nelle savane e nelle foreste africane, in cui si è evoluta la prima linea di esseri umani moderni”, ha commentato Mercader. “L’inclusione dei cereali nella nostra dieta è considerato un passo importante in virtù della complessità tecnica della manipolazione culinaria richiesta per convertire i cereali in alimenti.”
Mercader sostiene che questo tipo di evidenze archeologiche sono in accordo con altre dello stesso tipo rinvenute in ogni parte del mondo, durante gli ultimi stadi dell’ultima Era glaciale, approssimativamente 12.000 anni fa. In questo caso i reperti sono datati all’inizio dell’Era Glaciale, cioè a circa 90.000 anni prima. (fc)
Fonte: Le Scienze, 18 dicembre 2009.