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Gabriella GALLO. Il caso del progetto del castello di Guédélon (Borgogna – Francia).

Il caso del progetto del Castello di Guédélon, uno fra i più interessanti ed innovativi progetti scientifico-culturali di diffusione al pubblico della cultura materiale medievale del XIII secolo in Francia. Il sito è stato tra i vari esaminato nella mia tesi di laurea “Esempi di musealizzazione della cultura medievale in Europa: esperienze a confronto”.
L’ideatore del progetto del Parco, Michel Guyot, restauratore appassionato dell’età medievale, ha inteso portare avanti con precisione scientifica la costruzione di un cantiere edile della prima metà del Duecento, utilizzando mezzi e tecniche proprie dell’epoca, predisponendo a tal fine dei percorsi funzionali di visita per i turisti.
Il progetto del castello di Guédélon si configura come un interessante terreno di sperimentazione per convalidare o rettificare le ipotesi sulle costruzioni medievali e, nello stesso tempo, anche come mezzo attraverso il quale invogliare un pubblico quanto più eterogeneo possibile, ad accostarsi alla conoscenza delle tecniche costruttive del passato attraverso una modalità di fruizione innovativa ed efficace.
Il progetto in questione si presta inoltre a considerazioni sul pericolo di vanificazione degli intenti scientifici, quando, per esigenze del mercato turistico, si cede alla tentazione di privilegiare la componente ludica e di intrattenimento a discapito di quella prettamente archeologica.
Il comitato scientifico per la realizzazione del castello non intende portare avanti un’operazione atta a ripristinare la funzionalità di strutture preesistenti, ma creare dal nulla una grandiosa opera di architettura medievale, un luogo unico, dove si respira la storia, avvalendosi delle tecniche dell’archeologia sperimentale e perseguendo sia uno scopo fortemente didattico che turistico.
Il progetto di Guédélon dimostra come la cultura possa essere diffusa al pubblico sia secondo forme di comunicazione propriamente tradizionali che altamente innovative, attraverso strategie di marketing  e di promozione turistico-territoriali, in grado di attirare anche quella nicchia di pubblico di solito poco stimolata a partecipare in maniera più attiva alla fruizione del patrimonio culturale.
Il cantiere, aperto dal 1998, è guidato dall’Association des Compagnons Bâtisseur de Puisayé il cui presidente è Michel Guyot, e da allora, un gruppo di mastri operai salariati in abiti tipici medievali, che vivono in un villaggio di capanne poco distante dal cantiere, stanno dando vita ad un possente castello medievale, con mastio (Donjon), mura merlate e torri.
L’esigenza di stabilire un rapporto diretto tra gli artigiani e i visitatori è molto sentita perché Guédélon è luogo privilegiato dalle scolaresche, le quali, avendo la possibilità di assistere allo svolgimento dei lavori e di porre domande agli artigiani, imparano in maniera diretta le diverse fasi di costruzione di un vero castello medievale.
La realizzazione del castello di Guédélon si inserisce in un progetto di più ampio respiro che vede, una volta giunta a termine la costruzione del castello comitale, la successiva messa in opera di altre componenti qualificanti della società medievale quali: il monastero,  la cappella, il villaggio, le masserie, etc.
L’esigenza più forte è quella di musealizzare le strutture realizzate e di costituire un vero e proprio Parco Archeologico assimilabile, secondo la definizione di matrice nord americana e nord europea, alla categoria dei “Theme Parks”(o Parchi su siti ricostruiti).
I “Theme Parks” rappresentano un nuovo modo di “fare cultura” realizzando in maniera piuttosto fedele ambientazioni del passato, allo scopo di presentare ad un pubblico di non specialisti i risultati degli scavi e della ricerca scientifica, e predisponendo una modalità di fruizione più immediata e tangibile (Boniface, Fowler 2000).
Il progetto del Parco di Guédélon intende raggiungere sia un obiettivo propriamente culturale, come quello di far comprendere la profondità delle tradizioni, riscoprire le proprie radici e consolidare il senso di appartenenza a una cultura e a un territorio di cui è necessario avere rispetto (Merlo 1998), sia ludico, attraverso la periodica realizzazione di spettacoli di ambientazione medievale (battaglie, giochi, banchetti etc.), ai quali partecipano attori travestiti da cavalieri e sbandieratori, al fine di favorire un incremento dei flussi turistici.
Il paper analizza inoltre il tema delle relazioni interorganizzative che intercorrono tra il castello di Guédélon e le altre strutture ricettive presenti sul territorio, evidenziando la complementarietà di obiettivi e la condivisione di risorse.
Un parco in costante evoluzione che si alimenta continuamente anche di nuovi dati provenienti da altri contesti insediativi originali appartenenti alla stessa fase storica, i quali consentono di smentire o avvalorare le teorie storico-archeologiche elaborate nel tempo.
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