La regina Nefertiti non aveva il volto del busto oggi esposto al museo di Berlino, ma una faccia diversa che è stata ricostruita dal docente triestino Franco Crevatin, ordinario di etnolinguistica alla Scuola superiore di lingue moderne in collaborazione con Stefano Anselmo, storico della cosmesi e truccatore anche di Anna Oxa oltre che creatore di alcune copertine degli album di Mina.
«Il risultato è di forte suggestione, ma alcune ricostruzioni ancora più interessanti – ha annunciato ieri da Roma il professor Crevatin – appariranno in un libro di prossima pubblicazione in cui abbiamo raccolto cinquanta volti ricostruiti di personaggi dell’Antico Egitto: dai faraoni a gente comune».
La ricostruzione del volto di Nefertiti, regina egizia vissuta nel quattordicesimo secolo che regnò al fianco del marito Akhenaton, viene illustrata sul nuovo numero di Focus Storia. Crevatin e Anselmo sono partiti dai sorprendenti risultati della Tac effettuata sul busto e pubblicati sulla rivista scientifica Radiology: sotto gli stucchi si nasconde un secondo volto in pietra, simile, ma non identico a quello che si è sempre ammirato.
Per ricostruire il volto, Crevatin ha approfondito l’arte della diciottesima dinastia, l’epoca di Akhenaton, capolavori che ritraggono personaggi verosimilmente imparentati con la regina.
«Una lunga opera di inquadramento del periodo e delle sue caratteristiche e poi di selezione dei possibili tratti», ha spiegato.
«In principio ho lavorato sull’incarnato – ha riferito Anselmo – sostituendo nella tomografia i grigi con una tonalità biscotto-ambrata com’era presumibilmente la pelle di Nefertiti. Tenendo conto delle imperfezioni svelate dalla Tac ho creato poi piccoli accenni di cedimenti ai lati delle labbra, simili a rughe labiali, e occhiaie appena segnate». I
l nuovo volto è nato partendo appunto dalle differenze tra il busto e quello sottostante in pietra: una leggera sporgenza sul dorso del naso, rughe labiali ai lati della bocca, zigomi meno prominenti e palpebre con incavi meno evidenti.
«Ma non si è trattato poi di una delle tante semplici ricostruzioni grafiche che siamo abituati a vedere – spiega Crevatin – ma ogni elemento del volto è stato selezionato tra migliaia di diversi modelli computerizzati».
E in questo senso il docente triestino ”boccia” anche la ricostruzione del volto di una mummia conservata nei musei triestini, quella del sacerdote Pa-sen-en-Hor, fatta dopo una risonanza magnetica dal radiologo Fabio Cavalli e dal medico legale Fulvio Costantinides e presentata nel 2005 nel corso di un evento di ”Musei di sera”.
«Si è operato sui rinsecchimenti della carne, il nostro è un risultato più veritiero», afferma. «Il volto di Nefertiti lo abbiamo già presentato qualche settimana fa a Trieste nel corso di una conferenza interna all’ateneo – rivela Crevatin – non immaginavamo tanto interesse in ambito nazionale e internazionale».
Il lavoro dei due esperti si è spinto fino a ipotizzare, come viene documentato su Focus Storia, come sarebbe Nefertiti oggi con un trucco e un’acconciatura moderni. Ora è amplificata l’attesa per la presentazione dei cinquanta ritratti: gli Antichi Egizi sono tra noi.
Autore: Silvio Maranzana
Fonte: Il Piccolo di Trieste, 5/11/2009