Nella zona di Cimillia, a Pantelleria, i lavori di fruizione del parco archeologico prevedono l’ampliamento di mulattiere con l’aiuto di ruspette, la cementificazione di stradine e chissà quale altro scempio al patrimonio archeologico e paesaggistico.
Si confida nella massima attenzione e rispetto del bene archeologico dell’isola.
Il villaggio di Mursia
L’ossidiana
Fin dal VI millennio a.C., determinante nel popolamento di Pantelleria, è stata l’ossidiana. Già nei millenni IV e III, l’ossidiana pantesca compare negli insediamenti siciliani e maltesi, fino nella Francia meridionale.
Nell’ insediamento neolitico di Malta, l’ossidiana di Pantelleria compare in livelli attribuibili soprattutto alle facies più antiche della preistoria maltese e cioè Ghar Dalam e Grey Skorba (fine V – IV millennio a.C.).
Delle officine di scheggiatura dell’ossidiana a Pantelleria rimangono tracce nelle aree prossime alle colate di Salto la Vecchia e Balata dei Turchi e altre in diverse località dell’isola, tra cui le più significative a Cimillia. Qui un sondaggio di scavo ha individuato una piccola area ove sono state ritrovate centinaia di strumenti e schegge di lavorazione. L’officina litica di Punta Fram, è localizzata non lontano dal villaggio e dai sesi di Mursia. Immersa in un’area caratterizzata dall’asprezza della colata vulcanica si aprono delle radure orizzontali, probabilmente artificiali, lì si rinvengono cospicue quantità di ossidiane scheggiate sia sotto forma di strumenti che di scarti di lavorazione.
L’architettura
La complessità architettonico-urbanistica di Mursia dimostra l’esistenza di contatti marittimi con l’Oriente mediterraneo ed in particolare con l’Egitto e con la Grecia mesoelladica.
In tutte le capanne sono stati ritrovati i focolari per cucinare e riscaldarsi durante i mesi invernali, ma anche macine, mortai e vasi.
Alle capanne si accedeva attraverso piccole porte dotate di gradini, perché il piano interno alla capanna era più basso di quasi un metro rispetto al piano esterno.
Del tetto è stato trovato talvolta consistenti porzioni: in almeno tre casi era piatto e fatto da terra adagiata su un’armatura di piccole traversine di legno, alternate simmetricamente a bastoncini.
Un piccolo tesoro
Sono stati portati alla luce dagli archeologi, nel 2004, sempre in località Mursia, alcuni gioielli: una parure composta da due orecchini in bronzo ed una collana con un pendente in bronzo.
I preziosi arriverebbero dall’Egitto.
Il più antico giocattolo del mondo?
Nel 2005 gli archeologi hanno scoperto i resti di quella che si presuppone fosse una bambola di 4.000 anni or sono.
La testa della bambola è lunga circa 4 centimetri, e reca incise sembianze facciali ed una testa riccioluta di capelli.
“Il corpo era fatto di legno o altro materiale deperibile, e non si è mantenuto nel tempo” ha spiegato l’archeologo Sebastiano Tusa. Piatti e vasetti in miniatura sono stati trovati presso la testa della bambola, probabilmente utensili di un’antica cucina giocattolo.
Nella campagna di scavi 2006, è stata scoperta una capanna risalente al XV secolo avanti Cristo.
“Nella capanna di forma ovale di circa 30 metri quadrati, abbiamo trovato lische di pesci di tutte le dimensioni, arnesi da pesca, attrezzi in pietra che forse servivano per la lavorazione del pescato, pesi in ceramica per calare in mare le reti. Sono state rinvenute macine per cereali e un bacile con all’interno ancora l’orzo. Ci sono poi numerosi token (pesi preistorici che servivano come unità di misura per gli scambi commerciali), frammenti di ceramica maltese che dimostrano i contatti tra le due isole, e pietre con incavi che al momento sono un mistero.” Ha dichiarato il professor Sebastiano Tusa, direttore della missione archeologica.
All’interno di quella che sembra una vera azienda è stato trovato un servizio di sei tazze di pregevole manifattura insieme con una tazzina piccola del diametro di poco più di un centimetro che sembrerebbe trattarsi, come la bambolina di due anni fa, di un altro giocattolo per bambini di 3500 anni fa.
I SESI: viaggio nel tempo.
“I nostri sesi sono unici al mondo, sono i monumenti primitivi più singolari del mondo, sono l’orgoglio dell’isola ed il suo maggior lustro.”
I sesi di Pantelleria sono strutture circolari a tronco di cono, costruite secondo una tecnica megalitica. Essi avevano una funzione funeraria.
La loro tipologia assomiglia al modulo a torre ben noto nelle altre isole del Mediterraneo centrale, ma le costruzioni di Pantelleria, a differenza delle altre, non hanno una struttura cava all’interno, sicché la loro tecnica costruttiva risulta estremamente elementare.
Il paramento dei sesi è ben costruito con poderosi blocchi, mentre la struttura interna è costituita di pietrame vario. Sui fianchi venivano costruite una o più piccole cavità, adibite al rituale funerario, a cui si accede attraverso un piccolo corridoio.
Il mistero del sese grande.
La scoperta di questi ultimi decenni è che anche le civiltà preistoriche europee, segnatamente quelle “megalitiche”, osservavano e “misuravano” il moto degli astri.
L’osservazione di fenomeni celesti e la conseguente misura del tempo è una delle caratteristiche tipiche delle culture di questi periodi ed il fatto che le varie culture dei secoli IX-XVIII a.C. si presentino con un calendario già formato, ancorché imperfetto, dimostra indirettamente la preesistenza di lunghe ed indispensabili osservazioni nei secoli precedenti.
Il sese grande, detto del re, contiene dodici celle convergenti, ad ognuna si accede attraverso un corridoio. Le porte sono solo undici, essendo che una di esse, diverge in due corridoi a cui seguono la cella.
Molte sono state le supposizioni sul sese del re e lo zodiaco, ma nessuno ancora ha effettuati seri studi di astro archeologia nell’ ampia zona sepolcrale.
In essa passeggiare è immergersi nel tempo. Moltissime le figure strane che assumono le pietre. Se qualcuno ha sentito parlare di cratofania, e di come fosse presente nella mentalità preistorica, non potrà non perdersi in quello che, oltre ad essere luogo di sepoltura, sembra un tempio costruito dalla natura, che si è sbizzarrita nel plasmare con la lava forme incredibili.
Cronologia: Preistoria