Non fu ucciso in una congiura di palazzo e nemmeno in guerra ma fu vittima di un banale incidente di caccia: l’archeologo Zahi Hawass, direttore generale delle antichità in Egitto, è convinto di aver risolto una volta pet tutte il mistero della morte di Tutankhamon, un mistero di cui si parla dal 1922 quando fu scoperta l’inviolata tomba del faraone-ragazzo.
L’archeologo formula la nuova teoria in un documentario televisivo, «Tutankhamun: Secrets of the Boy King», in onda domani sera in Gran Bretagna sul canale Five. Il documentario precede di qualche settimana l’apertura di un’attesa, grandiosa mostra londinese dedicata al faraone morto ad appena 19 anni nel 1323 avanti Cristo.
Nel 1968 un gonfiore sul cranio di Tutankhamon – rilevato ai raggi x – rese popolare l’ipotesi che ‘King Tut’ sia stato ammazzato con un colpo alla testa in qualche oscuro complotto di palazzo o in guerra; ma a detta di Zahi Hawass la causa del decesso va ricercata altrove: in una brutta frattura ad una gamba, un pò sopra il ginocchio, messa in luce da una serie di esami fatti con lo scanner.
«Non fu ucciso – sostiene l’archeologo egiziano, massima autorità in materia – come molti hanno pensato. Ha avuto un incidente mentre cacciava nel deserto. Una caduta dal carro gli provocò la frattura della gamba sinistra e a mio avviso è all’origine della morte».
L’ipotesi della caduta durante una battuta di caccia e di una frattura che poi sfocia in una infezione generalizzata e letale si basa su un insieme di indizi. Sembra ad esempio suffragata dalla scoperta che i carri trovati nella splendida tomba di Tutankhamon non avevano soltanto una funzione cerimoniale come finora si è creduto, ma furono usati proprio per la caccia e lo stesso è vero per alcune centinaia di frecce anch’esse rivenute dentro il sepolcro.
La presenza di uno speciale corsetto proteggi-stomaco nella tomba sembra suonare da ulteriore conferma del fatto che malgrado la fragile costituzione fisica Tutankhamon amava correre su quei veloci carri, in grado di andare fino a 40 chilometri all’ora.
La teoria è tra l’altro compatibile con la datazione del decesso: il faraone morì a dicembre o a gennaio, nel bel mezzo della stagione invernale di caccia. La corona di fiori freschi che gli fu messa attorno al collo indica che la sepoltura – preceduta da un processo di mummificazione durato settanta giorni – avvenne tra metà marzo e fine aprile.
Fonte: Il Tempo.it
Cronologia: Egittologia