Approvato dalla Giunta Esecutiva del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi lo studio di fattibilità per un primo stralcio di lavori di recupero delle infrastrutture sotterranee e dei manufatti d’ingresso della galleria S. Barbara e del Pozzo Capitale, nel complesso di archeologia industriale di Valle Imperina.
Le antiche miniere di rame, che rifornirono per secoli la Repubblica di Venezia, sono state abbandonate e chiuse nel 1962. Gravemente danneggiato dall’alluvione del 1966 il villaggio minerario è stato oggetto, a partire dalla fine degli anni ’90, di importanti interventi di recupero grazie all’intervento del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, della Regione del Veneto, della Comunità Montana Agordina, del Comune di Rivamonte Agordino, proprietario dell’intero complesso, del Genio Civile di Belluno e della Soprintendenza per i beni architettonici e il paesaggio del Veneto.
La maggior parte delle strutture in superficie sono state restaurate e sono fruibili dal pubblico, tra queste il Centro Visitatori del Parco e l’Ostello per la Gioventù. L’obiettivo dei nuovi interventi di recupero è quello di rendere almeno parzialmente visitabili le strutture sotterranee. In particolare è prevista la ricostruzione dell’ingresso alla galleria Santa Barbara e il restauro della stessa, internamente rivestita da una muratura a secco di grande suggestione.
I visitatori potranno così percorrere circa 350 metri del cunicolo, fino a congiungersi con il pozzo Capitale. E’ inoltre prevista la realizzazione di una scala all’interno del pozzo, grazie alla quale i visitatori potranno, superando un dislivello di 38 metri, risalire in superficie. Lo studio di fattibilità prevede anche il recupero della parte più “moderna” della miniera, la galleria Magni, che conduce al pozzo Donegani, lungo il quale scendeva l’ascensore che portava in profondità i minatori.
Al termine dei lavori sarà possibile percorrere la galleria fino al locale di accesso al pozzo; saranno inoltre restaurate le gallerie idrauliche di accesso al pozzo Donegani. L’approvazione del progetto dimostra l’estremo interesse del Parco nel portare a compimento in modo definitivo il recupero del centro minerario. Al Parco è stata anche affidata dal Comune di Rivamonte, a titolo sperimentale, la gestione dell’ostello per tutto il 2007.
Al termine di quest’anno sarà quindi possibile avere un quadro più preciso delle effettive potenzialità turistiche del sito che, con la futura riapertura delle gallerie, potranno essere sfruttate appieno, garantendo la fruizione culturale e turistica di uno dei siti di maggior interesse storico-architettonico dell’intero Parco Nazionale. La Giunta, nel dare mandato al Direttore di effettuare tutti gli atti tecnici necessari, ha precisato che la realizzazione effettiva del progetto di recupero è condizionata alla eventuale presa in gestione di tutto il complesso ex minerario della Valle Imperina da parte dell’Ente Parco, così come più volte richiesto dal Comune di Rivamonte Agordino.
Fonte: Il Gazzettino on-line 17/01/2007