Dai carotaggi in corso per la linea C della nuova metropolitana esce, a sorpresa, questa straordinaria novità: le Mura, con cui l’imperatore Aureliano nel 271 dC. cinse Roma per difenderla dalle invasioni barbariche, sono alte una ventina di metri.
Non 7 o 10 metri, come si vede oggi, ma 20: la metà sommersa è ciò che è finito col tempo sommerso dai detriti e dalle sopraelevazioni che man mano hanno dimezzato l’originaria altezza.
È la prima volta in assoluto che viene accertato questo dato, spiegano gli archeologi. Ecco allora assumere un senso nuovo le descrizioni di meraviglia con cui scrittori latini tardi riferivano del colpo d’occhio che si aveva delle mura arrivando a Roma lungo la via Asinaria o con l’Appia.
Soprattutto la prima, attraverso Porta Asinaria, scopriva all’improvviso davanti a sé un muro altissimo che l’imperatore Aureliano, e dopo di lui Onorio e Massenzio, aveva voluto erigere per intimidire gli assalitori.
I carotaggi in corso d’opera hanno confermato questa scoperta in vari punti: via Amba Aradam, viale Ipponio, via Sannio. Insieme a questa scoperta gli scavi in corso offrono altri importantissimi elementi ricostruttivi dell’intera zona che era in origine, fuori le mura, composta da una dorsale (su cui scorre l’attuale Appia Nuova) e da profondi valloni laterali ad uso agricolo, colmati di terra nell’800.
Così a quota 17,5 metri di profondità riemerge in via Altamura, proprio sotto viale Castrense, un pomario con un muro in opus reticolatum e due meli con radici e fusto.
Sotto l’Appia, a Re di Roma, ecco invece nel tufo un ipogeo con 12 salme.
E in via Sannio a 8 metri di profondità trovate ieri le tombe di due bimbi del II secolo d.C.: uno, contenuto in un’anfora, aveva due anni, l’altro cinque.
Fonte: Corriere della Sera Roma, 25/11/2006
Autore: Paolo Brogi
Cronologia: Arch. Romana