Il nuovo piano paesaggistico. Soru ha inserito il colle delle necropoli fra le aree soggette ai vincoli.
La Regione ha messo sotto tutela Tuvixeddu, ma le norme contenute nel nuovo piano paesaggistico adottato dalla giunta non basteranno a salvare il colle dei punici dall’edificazione. La società Iniziative Coimpresa ha in mano le autorizzazioni per realizzare il quartiere residenziale attorno al parco, c’è un accordo di programma firmato e il piano urbanistico della città è stato approvato nel 2001, quindi prima che il governo Soru varasse la legge salvacoste. Le scelta di inserire l’area archeologica fra quelle soggette ai vincoli del piano potrebbe però riaprire il confronto sul progetto, ancora irrealizzato.
«Nell’ambito costiero di Cagliari — ha detto Soru — c’era un valore culturale importante, quello di Tuvixeddu, che era stato trascurato. Quindi, doverosamente, il piano paesaggistico ne ha tenuto conto, con la necessità di ricomprendere anche questo bene storico-culturale particolarmente importante. Che cosa succede? Non è che li non potrà essere piantato più neanche un chiodo, però l’area sarà soggetta alle stesse regole a cui è soggetta ad esempio la fascia costiera, per cui occorre verificare se quello che si intende fare sia compatibile con la salvaguardia dell’ambiente nella fascia costiera o la salvaguardia del bene culturale nel colle. Noi riteniamo e immaginiamo — ha detto ancora il presidente della Regione — che probabilmente diverse cose potranno essere fatte, ma per quelle che incombono sulla parte storica e sulla necropoli forse occorrerà prestare maggiore attenzione di quanto non si stesse facendo».
Dalle affermazioni di Soru sembra trasparire la determinazione a limitare col massimo rigore l’intervento, confinandolo allo stretto necessario: potrebbe quindi saltare — come la Regione ha ipotizzato in più di un’occasione — la strada nel canyon e il tunnel, forse la volumetria complessiva autorizzata potrà essere rinegoziata in base alle norme contenute nel nuovo piano. Di certo emerge un’attenzione nuova, del tutto inedita, da parte della Regione per un’area della città affidata per decenni soltanto alla difesa degli ambientalisti e delle poche personalità sensibili all’importanza della storia.
Ed è proprio dalle associazioni ecologiste che arrivano le prime reazioni polsitive alla scelta del governo Soru di mettere la tutela della Regione sui colli punici: «E’ un segno importante — avverte Stefano Deliperi, del Gruppo di intervento giuridico, che in una nota difende il nuovo piano pur proponendo alcune modifiche — anche se norme alla mano mi sembra molto difficile che si possa bloccare la realizzazione del progetto Coimpresa. C’è l’accordo di programma, ci sono le autorizzazioni e il Puc ha dato il via libera. E’ possibile però che l’inserimento di Tuvixeddu nel piano paesaggistico possa dare più forza alla Regione in un’eventuale trattativa sulle cose da fare in quell’area, sarebbe già un buon passo avanti». Soddisfatto anche Vincenzo Tiana: «E’ un fatto molto importante — afferma il responsabile regionale di Legambiente — perché ora la Regione rivolge chiaramente la sua attenzione al sistema dei colli di Cagliari. Adesso c’è uno strumento in più per ridiscutere tutto ciò che non è già in corso di attuazione. Si potrà parlare in termini nuovi dell’asse viario di Sant’Avendrace e di altri aspetti del progetto di edificazione della zona». Termini che gli ambientalisti siano orientati verso il ridimensionamento dei piani, una possibilità sulla quale il consorzio di imprese non ha mai mostrato chiusure definitive. La strada da percorrere potrebbe essere quella aperta dallo stesso presidente Soru per la superficie di viale Sant’Avendrace, dove la Regione ha disposto la sospensione dei lavori di costruzione di un palazzo: l’idea è di acquistare a prezzo di mercato quell’area per farne il piazzale di ingresso al futuro parco archeologico. Uno spazio culturale pubblico al posto del solito edificio privato: chi si opporrebbe a una scelta del genere? Mesi fa era stato il presidente della Provincia Graziano Milia a lanciare la proposta dell’acquisto, riferita all’intero compendio dei colli, oggi in mano ai privati. Proposta sempre valida, malgrado lo scetticismo manifestato pubblicamente dai responsabili di Co impresa.
D’altronde su queste ipotesi Soru è sempre stato possibilista e la decisione di inserire Tuvixeddu fra le aree sensibili, in base alle norme del nuovo piano, sembrerebbe indicare una volontà politica precisa: quella di dare alla città un’area monumentale di importanza culturale straordinaria, un museo all’aperto che diverrebbe un’attrattiva internazionale. Comunque un progetto per conservare e difendere, lontano anni luce dalle amenità — tapis roulant, ascensori e via costruendo — sostenute dal consiglio comunale.
Fonte: Nuova Sardegna 26/05/2006
Autore: Mauro Lissia
Cronologia: Arch. Italica