Archivi

MILANO: Archeologia da difendere.

Un accordo per stabilire un “codice di comportamento anche per i costruttori privati”.

Questo, secondo il ministro per i Beni e le Attività culturali Rocco Buttiglione, l’obiettivo del protocollo d’intesa sottoscritto alla Pinacoteca di Brera dallo stesso ministro insieme al presidente Ance Claudio De Albertis, che ha in esame le aree a potenzialità archeologica.

Aree dove da ora, in virtù proprio dell’accordo, così come succede per i lavori pubblici anche quelli privati dovranno essere preceduti da un’indagine “preventiva adeguata e commisurata alla tipologie delle opere da realizzare”.

Nel caso in cui, ha spiegato Buttiglione, “si verificassero ritrovamenti nel corso degli scavi, si dovranno concordare le procedure che consentono di preservare quei resti ed eventualmente anche di indennizzare le aziende che li hanno trovati per i costi che emergono”.

Ogni indagine dovrà essere eseguita sotto la direzione tecnica e scientifica della Soprintendenza. E se l’esigenza di salvaguardia dei beni rinvenuti richiede modifiche del progetto, “le parti – si legge nel documento d’intesa – si impegnano affinché il Comune adotti quando necessario a fini compensativi una variante allo strumento urbanistico e un provvedimento di esonero dai contributi per cambio di destinazione con le procedure semplificate previste dalla legislazione”.

”Abbiamo firmato questo protocollo – ha aggiunto il ministro Buttiglione – per applicare anche ai costruttori privati delle metodologie simili a quelle previste dalla legge sulla tutela preventiva dell’archeologia, stabilendo con un codice di comportamento. Si tratta di un segnale molto importante, perché è meglio lavorare in accordo con i costruttori, piuttosto che imporre loro norme dall’esterno”.

L’accordo siglato a Brera prevede anche la proposta di incentivi per i soggetti privati che si assumeranno l’onere delle indagini di carattere archeologico e architettonico.

Fonte: Avvenire 07/02/2006

Segnala la tua notizia