La separazione sarebbe avvenuta fra 5 e 7 milioni di anni fa.
Un gruppo di ricercatori ha proposto nuovi limiti per il periodo in cui sarebbero vissuti gli antenati comuni più recenti degli esseri umani e dei loro parenti più prossimi, gli scimpanzé.
Gli scienziati dell’Arizona State University e della Pennsylvania State University hanno posizionato il momento della separazione fra i 5 e i 7 milioni di anni fa, una finestra molto più stretta di quelle fornite dai precedenti studi molecolari e dalle ricerche sui fossili, che si limitavano a indicare un periodo compreso fra i 3 e i 13 milioni di anni fa.
Sudhir Kumar e colleghi hanno analizzato il più ampio set disponibile di dati sui geni che codificano per proteine e hanno usato un nuovo approccio computazionale da loro sviluppato, che tiene maggiormente conto della variabilità – o dell’errore statistico – nei dati rispetto agli studi precedenti. Per affrontare il problema è necessario studiare i geni perché l’interpretazione dei primi fossili di umani al confine fra uomo e scimmia è tuttora controversa. Inoltre non è stato trovato quasi nessun fossile di scimpanzé. “Nessuno – spiega Kumar – aveva finora tenuto conto di tutti gli errori nella stima del tempo con il metodo dell’orologio molecolare”.
Lo studio è stato pubblicato online sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences”.
Fonte: Le Scienze on line 20/12/2005
Cronologia: Preistoria