La guardia di finanza di Porto Torres ha trovato, in un’abitazione privata, un reperto archeologico dell’epoca imperiale romana raffigurante una testa di donna.
L’oggetto, definito “di buona fattura” dagli esperti, era stato probabilmente rubato da un museo: presenta infatti alla base un foro circolare utilizzato per un supporto da esposizione. La notizia e’ stata resa nota, senza ulteriori dettagli, dal comandante provinciale delle Fiamme Gialle Giovanni Casadidio, nel corso di una conferenza stampa convocata nella caserma della tenenza turritana per presentare il recupero di 71 reperti di notevole interesse storico e archeologico.
Gli oggetti sono stati ritrovati in due distinte zone della citta’. Una parte, di epoca nuragica e risalente almeno a 4000 mila anni fa, comprende parti di una macina per il grano, pestelli, frammenti di attrezzi ed e’ stata rinvenuta nell’agro cittadino, in localita’ Piano d’Usai. Il ritrovamento, ha spiegato il sovrintendente ai beni archeologici della provincia di Sassari Francesco Nicosia, farebbe ipotizzare la presenza di un ampio insediamento di cui oggi resta solo un nuraghe monotorre. I reperti recuperati portano i segni del passaggio di macchine agricole utilizzate in terreni, hanno denunciato gli uomini della Finanza, sottoposti a vincolo.
Nella zona di Ponte Pizzinnu, sono stati invece ritrovati frammenti marmorei, probabilmente ornamenti di un tempio, una moneta e, nella spiaggia di Marinella, parte di una lapide tombale, tutti di epoca romana.
Fonte: CulturalWeb 30/11/2005