Il mosaico la “Battaglia di Alessandro” torna alla Casa del Fauno. E Pompei si arricchisce di una nuova attrazione per gli studiosi e i turisti di tutto il mondo.
L’originale, parzialmente danneggiato, è conservato al museo Archeologico di Napoli dove si ammira alla parete della sezione riservata alla collezioni museali borboniche da quando, nel corso dell’Ottocento, assieme a tutte le altre decorazioni musive della casa, era stato rimosso da Pompei e trasferito — su un carro ferroviario trainato da buoi — per garantirne una migliore conservazione.
Ora, una copia del mosaico torna ad ornare la pavimentazione dell’esedra che si apre in fondo al primo peristilio della importante “domus” appartenuta alla gens Satria e a Silla, nipote del dittatore Mario.
Giunge a compimento, dunque, un’operazione lunga e complessa, realizzata per conto della soprintendenza Archeologica di Pompei dal Centro internazionale studi e insegnamento del mosaico di Ravenna dove è stato ricostruito.
O meglio riprodotto in maniera conforme all’originale, nelle dimensioni (m 3,17Xm 5,84) come nelle forme, nei materiali e nei colori grazie ad una sofisticata tecnica di lavoro che ha consentito la ricostruzione di oltre due milioni di tessere e mille pannelli di supporto.
Grandioso, il più celebre mosaico dell’antichità, è a sua volta copia di un dipinto attribuito a Philoxenos di Eretria che pare l’avesse realizzato, alla fine del IV sec. a. C., per il re Cassandro.
Quello di Pompei, invece, fu eseguito da maestranze alessandrine con tasselli policromi finissimi che si servirono della tecnica dell’ “opus vermiculatum“.
Fonte: Archemail Newsletter 12/10/05
Cronologia: Arch. Romana