Il D.L. n. 277 del 19/11/2004 che istituisce la “Fondazione Mauriziana”, con lo scopo di realizzare il “patrimonio” per l’azzeramento dei debiti accumulati nel tempo, “anche mediante la dismissione dei beni del patrimonio disponibile trasferito”, pone le uniche limitazioni qui sotto riportate:
“ La palazzina di caccia di Stupinigi, con le relative pertinenze mobiliari, ivi compresi la biblioteca di Stupinigi e gli archivi storici relativi a Stupinigi, il giardino retrostante ricompreso all’interno delle mura di cinta circolari, nonche’ le Esedre di Ponente e di Levante antistanti la Palazzina e il Padiglione denominato «Castelvecchio»;
Il complesso monastico cistercense di S. Antonio di Ranverso, con il relativo complesso edilizio del Concentrico, le pertinenze mobiliari e gli ambiti territoriali circostanti per una fascia di cento metri a partire dal limite esterno del Concentrico;
Il complesso monastico cistercense dell’Abbazia di Staffarda, con il relativo complesso edilizio del Concentrico, le pertinenze mobiliari e gli ambiti territoriali circostanti per una fascia di cento metri a partire dal limite esterno del Concentrico.“
Non si dice che fine faranno i seguenti beni:
– l’archivio storico dell’Ordine Mauriziano,
– la Basilica Mauriziana, di Torino,
– la Torre (romana) Rossa o di San Secondo e la Chiesa di Santa Caterina, di Asti,
– il Priorato di Torre Pellice, in provincia di Torino,
– l’Orto Botanico di Chanousia, al Colle del Piccolo San Bernardo,
– e tanti altri beni artistici sparsi su tutto il territorio nazionale.
Seguendo questo unico indirizzo si correrà il rischio dello smembramento del patrimonio svuotandone l’importanza.
In particolare, si ritiene qui di evidenziare che:
– la Palazzina di Caccia di Stupinigi è tale nella sua completezza con il parco, il borgo, le cascine ed i territori circostanti;
– l’Abbazia di Staffarda, allo stesso modo, costituisce un tutt’uno con il borgo, le cascine ed i territori circostanti;
– lo stesso dicaso per la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso con la zona conventuale, le cascine ed il polmone di verde che preserva la valle dal procedere dell’urbanizzazione cittadina.
Per evitare che questa avvenga, si è costituito un “Comitato” per spontanea iniziativa di alcuni cittadini. Il comitato, supportato da diverse Associazioni, ha assunto il compito attivo di ricercare soluzioni che tutelino e salvaguardino l’integrità di questi beni da indiscriminati realizzi.
Si riporta qui sotto il “manifesto del Comitato per la salvaguardia dei terreni e dei beni dell’Ordine Mauriziano”.
A seguito del dissesto finanziario che ha colpito in questi anni l’Ordine Mauriziano e che ha portato al suo comissariamento in data 19 settembre 2002 ed ai successivi sviluppi della vicenda che hanno portato all’emanazione del decreto del Presidente della Repubblica n.277, del 19 novembre 2004, si sta costituendo un comitato denominato: “Comitato per la salvaguardia dei terreni e dei beni dell’Ordine Mauriziano”.
Il Comitato, come si è avuto modo di sottolineare nei primi incontri pubblici, ricercherà la sua forza nell’essere il più trasversale possibile: difendiamo un valore e non una posizione ideologica .
Manifesto del “Comitato per la salvaguardia dei terreni e dei beni dell’Ordine Mauriziano”
Sono scopi del Comitato:
– informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sugli sviluppi giuridici, amministrativi e patrimoniali della vicenda dell’Ordine Mauriziano;
– essere strumento attivo per la tutela dei beni dell’Ordine Mauriziano, importante realtà di elevato interesse storico, paesaggistico, ambientale, culturale ed agricolo.
Per perseguire questi fini, il Comitato intende:
– operare con ogni mezzo per informare, coinvolgere, e mobilitare l’opinione pubblica;
– collaborare con chiunque intenda concertare soluzioni, al fine di tutelare il patrimonio fondiario dell’Ordine e le connesse attività agricole che in esso si esercitano.
Chi condivide queste preoccupazioni può dare la propria adesione scrivendo a
sosterrenimauriziano@tiscali.it
indicando nel testo del messaggio nome, cognome,indirizzo oppure un recapito telefonico a cui essere contattato.
Mail: sosterrenimauriziano@tiscali.it
Autore: Feliciano Della Mora