A Vercelli la fantasia è al potere!
Questa notizia, però, non porta felicità ed applausi, bensì tanta rabbia per l’ennesimo scempio del territorio urbano.
Mercoledì 18 marzo, infatti, il Consiglio Comunale di Vercelli ha approvato il piano di riqualificazione urbanistica dell’area tra viale Rimembranza e C.so De Rege, che i Vercellesi conoscono come Cà di Rat.
Con fantasia ed ironia questa speculazione (dal dizionario: attività con cui ci si propone di ottenere un cospicuo utile) concessa a dei privati è stata spacciata, nell’intervento di apertura del Sindaco Corsaro, come un intervento mirato a riportare alla luce l’anfiteatro romano di Vercelli, con l’allestimento di un parco ed il recupero di un’area che oggi è una bruttura.
Peccato che, guardando gli elaborati dei progettisti (che, come al solito, provengono da altre città) si scopra una realtà ben diversa.
Gli aspetti assurdi della vicenda sono due.
Il primo è che soggetti privati, su un’area di grande interesse storico ed archeologico, realizzino, come nella Vercelli degli anni cinquanta, dei casermoni di novanta alloggi, con annessi parcheggi, centro commerciale, ammennicoli vari e quattro giardinetti (altra cosa è un parco), indispensabili a testimoniare il grande interesse per l’archeologia e l’ambiente da parte di questi filantropi dell’edilizia.
Il secondo è che l’anfiteatro rimarrà invisibile alla gente esattamente come lo è oggi, alla faccia della volontà di riportarlo alla luce.
Salvo smentite, infatti, sulla parte interrata, in cui ancora sono presenti le cavee, si costruiranno i casermoni e le assurde strutture che dovrebbero “ricordare” l’anfiteatro.
Realizzare un parco archeologico significa investire risorse per recuperare tutto ciò che rimane dell’anfiteatro e mettere il monumento a disposizione della città e dei turisti completamente libero da ogni ostacolo. Circondare con casermoni da otto piani quell’area significa fare un favore a degli imprenditori privati e fare un enorme torto alla città. Perché il nostro ufficio urbanistico è rimasto fermo a quegli anni ’50 del mattone selvaggio? Perché le nuove tendenze di interventi urbanistici, ispirate al rispetto del tessuto urbano, vengono oggi seguite persino nei paesi dell’est europeo e a Vercelli vengono ignorate? Assessore Corsaro (che è anche Sindaco) ce lo spieghi per favore….
Vi immaginate l’anfiteatro di Gubbio circondato da gallerie commerciali e condomini? Sarebbe una cosa da far sobbalzare chiunque dalla sedia, tranne i Vercellesi e di loro amministratori. Ma non solo loro, tanto che ancora oggi ci chiediamo come la sovrintendenza abbia potuto esprimere parere positivo su questo assurdità.
Eravamo presenti alla discussione in aula e ci aspettavamo una reazione terribile da parte degli ambientalisti e degli esperti, presenti numerosi tra le file dell’opposizione. Forse erano assenti o distratti perché le uniche loro osservazioni “di peso” hanno riguardato il problema dei parcheggi ed il “sovraccarico” urbanistico di quella zona.
Se questa è l’opposizione, allora non stupiamoci se Corsaro vincerà nuovamente le elezioni e se lo slogan di Beppe Grillo risuonerà ancora (e per molto tempo) contro il centro sinistra.
Grandi applausi, invece, a chi sente ancora il peso del proprio ruolo di amministratore pubblico e lavora per la città. I Consiglieri della terza Circoscrizione, infatti, hanno espresso parere negativo sul progetto con motivazioni serie che condividiamo. Speriamo di iniziare con loro una battaglia per fermare lo scempio del patrimonio archeologico e storico del territorio cittadino.
Da parte nostra stiamo valutando quali strumenti mettere in campo per bloccare la speculazione sull’area Cà di Rat e chiameremo a raccolta i Vercellesi per aiutarci in questa battaglia.
Invieremo il materiale ai Parlamentari per chiedere la presentazione di una interrogazione urgente al Ministro competente, affinché chieda alla sovrintendenza di riesaminare la propria posizione (per noi incomprensibile) sulla vicenda.
Interesseremo il blog di Grillo, i giornali e le televisioni nazionali per informare i cittadini di questa assurdità e chiederemo ai Vercellesi di firmare una petizione contro questo piano di recupero ed, eventualmente, i ricorsi nelle sedi competenti.
Chissà se, svegliandosi dal letargo, l’opposizione sarà con noi su questo problema? Non possiamo credere che cambiare Vercelli con Filippo Campisi significhi accettare questa nuova colonizzazione urbanistica, offensiva e penalizzante per il territorio.
Fonte: Articolo21.info 02/04/2009
Cronologia: Arch. Romana