Paola Maggi, Eliano Concina e Lidia Rupel stanno realizzando questa nuova iniziativa della Filologica Friulana.
Non solo toponomastica, ma anche archeologia, per una nuova stagione interdisciplinare al servizio della cultura della nostra regione.
Il Centro di toponomastica della Filologica Friulana – ormai un irrinunciabile riferimento nazionale per gli studiosi – sta avviando ulteriori progetti editoriali di qualità. In questo contesto, è sicuramente di grande interesse l’opera messa in cantiere da Paola Maggi, Eliano Concina e Lidia Rupel, che hanno cominciato a lavorare a una mappa archeologico-toponomastica della Carnia.
Giovandosi ancora della preziosissima fonte che è l’Archivio Corgnali (50 mila toponimi), i tre studiosi hanno in programma anche una mappatura delle Valli del Natisone e, in terza battuta, un approfondito lavoro sui castellieri. Infine, la stessa Paola Maggi si occuperà di Bertiolo in un volume miscellaneo a quattro mani con Paolo Buligato: la prima penserà alla toponomastica, il secondo all’archeologia.
Salutata con piacere questa stagione all’insegna dell’interdisciplinarietà, il Centro diretto con passione, saggezza e grande cultura dal professor Cornelio Cesare Desinan che di questa osmosi con altre discipline fa il proprio vanto e il proprio dinamicissimo centro di forza, si appresta a presentare un altro volume dedicato alla toponomastica friulana. Infatti è stato presentato il volume “In tuff de supra Traves – I nomi di luogo nei territori di Toppo, Travesio e Usago, che Roberto Moschion ha curato con la moglie Giuseppina Lucco. Quattrocento pagine sono il risultato di una minuziosa ricerca scientifica, scrupolosa, precisa, con diverse riflessioni sugli etimi e con interessanti nuove proposte di interpretazione, visto che anche il nome Travesio non è sicuro. Insomma, un lavoro in perfetta sintonia con lo stile del Centro di toponomastica della Filologica, sicuro sinonimo di successo editoriale e culturale.
Ma c’è ancora molta carne al fuoco. Mentre sta per uscire Chiusaforte, a cura di Antonino Danelutto, Latino Fuccaro e Maurizio Puntin, lo stesso Puntin sta concludendo le sue ricerche sulla toponomastica della “Bisiacaria”; Sandro Comuzzo è al lavoro sul territorio di Tarcento, Ermanno Dentesano su Trivignano e (con Buligatto) su Rivignano, Franco Finco su Pradamano, Barbara Cinausero e Dentesano su Sauris e un gruppo molto folto (coordinato da Arduino Scarsini) su Tolmezzo. Al congresso di Lubiana, infine, il professor Desinan ha annunciato un proprio volume dedicato a Pirano d’Istria, sua città natale: un’opera che coinvolgerà italiani, sloveni e croati, proprio nello spirito della nuova Europa che si è respirato nella capitale della giovane repubblica slovena, dove sono stati presentati anche i due volumi bilingui con i quali si raccontano la Slovenia ai friulani e il Friuli agli sloveni. Due affollate equipes, coordinate dai professori Enos Costantini e Silvester Gaberscek (che è anche viceministro della cultura di Lubiana), hanno dimostrato, con successo, che questa Europa si costruisce anche e soprattutto facendo incontrare gli studiosi, i ricercatori e i tanti appassionati che spesso mettono gratuitamente a disposizione la loro preparazione nel nome della cultura che non conosce frontiere: quella dei popoli.
Fonte: Messaggero Veneto 09/10/03
Autore: Nicola Cossar