La prova dell’esistenza di un commercio di schiavi in Gran Bretagna all’epoca dell’Impero romano è venuta alla luce grazie a una ricevuta, databile intorno all’80 d.C., trovata durante scavi archeologici sotto un palazzo nella City di Londra. Sulla tavoletta, di abete bianco, e’ certificato che una ragazza di nome Fortunata era stata venduta a uno schiavo arricchito per 600 dinari, l’equivalente dello stipendio di due anni di un legionario romano e del prezzo di una piccola macchina sportiva di oggi. Sebbene molti schiavi fossero costretti a lavorare nelle miniere di carbone o nelle tenute, alcuni di essi, aiutando i capifamiglia, riuscirono ad arricchirsi abbastanza da potersi permettere una schiava personale. ”Questa e’ una scoperta molto importante – ha detto Frencis Grew, del Museum of London – la ricevuta e’ simile al contratto di assunzione per un maggiordomo di oggi”. Il nome dell’Imperatore non e’ menzionato nella tavola, ma le indicazioni che vi sono contenute fanno pensare che fosse Traiano o Domiziano. Si presume che Fortunata appartenesse a una tribù celtica che viveva ai confini della Normandia.
Fonte: ANSA
Cronologia: Arch. Romana
INGHILTERRA: TROVATA LA RICEVUTA DI VENDITA DI UNA SCHIAVA
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