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TRIESTE – Non distruggete la Tergeste sommersa

Archeologi Subacquei della Società di Studi Nettuno scoprono un altro molo d’epoca romana vicino a Punta Sottile.

Proprio in quel tratto di mare dovrebbe sorgere un porticciolo nautico.

Un antico molo sommerso di epoca romana. È stato scoperto dai subacquei della Società di Studi Nettuno a pochi metri di profondità non lontano da Punta Sottile, lungo la costa muggesana.

Secondo i rilievi effettuati si tratta di un manufatto lungo circa tredici metri e largo due e mezzo, formato da una decina di grossi blocchi rettangolari dalla struttura cosiddetta “a sacco”. La parte principale del molo si trova a 50 metri dalla costa a soli due metri di profondità e, viene rilevato nella relazione, il molo stesso “era originariamente costruito in posizione non riparata dalla Bora, a ridosso della collina, e probabilmente era sbocco naturale delle fiorenti attività dell’entroterra muggesano”.

Il molo appena scoperto è un altro importante tassello del mosaico della “Tergeste sommersa”, la città antica i cui resti giacciono sott’acqua e in parte sono ancora da esplorare.

Il molo di punta Sottile si aggiunge alle altre due strutture sommerse: il molo scoperto da Antonio Gobet nei pressi del Lazzaretto vent’anni fa, di epoca romana, e quello di Stramare, la cui datazione è ancora allo studio. Segno che lungo tutta la costa muggesana vi sono una serie di reperti archeologici di non poca importanza, il cui studio sta dando un impulso decisivo all’archeologia del paesaggio costiero, permettendo agli studiosi di ricostruire il profilo della costa muggesana così come appariva in epoca romana e mediovale.

Peccato che il Piano Particolareggiato del Comune della cittadina costiera preveda sin dal 1996 la costruzione di un porticciolo nautico con 180 posti-barca proprio nell’area fra lo stabilimento balneare militare di Lazzaretto e Punta Sottile, in pratica sopra i resti archeologici sommersi.
Il progetto è già nella fase esecutiva. “Una prima Conferenza dei servizi di tre anni fa bocciò il progetto, soprattutto per l’opposizione del Genio militare; ora è stata presentata un’altra soluzione, e si stanno predisponendo i progetti per una seconda Conferenza dei servizi che si terrà fra qualche mese” con l’assicurazione che “il progetto prevede la salvaguardia e la fruizione dei reperti archeologici”.
Fonte: Presstoday 24/01/03
Autore: Redazione
Cronologia: Arch. Romana

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